Se una sola parola potesse descrivere la rivoluzione digitale della scorsa decade, quella parola sarebbe “rottura”.
L’avvento di Internet e di tecnologie sempre più avanzate ha obbligato imprese e singoli a ripensare completamente il proprio modo di vivere e operare e a mettere da parte o reinventare le pratiche che non hanno più senso. Le innovazioni di rottura hanno reso possibile ordinare un taxi per telefono, acquistare online invece che in un negozio fisico e battere imprese da miliardi di dollari con una startup creata in un garage.
In un simile contesto di rottura, gli utenti tecnologici più intraprendenti sono alla costante ricerca di altre innovazioni che possano ovviare alle piccole seccature quotidiane. E la tendenza prevalente è quella relativa all’ambiente di lavoro.
Provate a pensarci: Perché esistono gli uffici?
La risposta, fino a poco tempo fa, era che alle aziende serviva uno spazio definito in cui i dipendenti potessero concentrarsi, comunicare e collaborare per risolvere i problemi. Naturalmente, non possiamo dimenticare gli enormi archivi pieni di informazioni vitali, armadi e locali zeppi fino all’orlo di documenti, a cui si poteva accedere esclusivamente in persona.
Tuttavia, nel mondo connesso di oggi l’utilità di un ufficio esiste ancora, ma per quanto riguarda il facilitare l’attività lavorativa il ruolo dello spazio fisico sta diventando più flessibile.Per la prima volta nella storia delle aziende i dipendenti remoti possono utilizzare infrastrutture di cloud ed Internet ad alta velocità per essere “presenti” quanto i colleghi della sede.
Improvvisamente, il tempo e il costo del lavoro pendolare possono essere abbattuti.
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