[ITA] [“Per Primo”] CIO, prepariamoci al 2020!

Tutto evolve. E anche l’IT nelle aziende ha subito di recente importanti cambiamenti generati da un’interessante mix di fattori in realtà in conflitto tra loro, ovvero, la necessità di accrescere l’empowerment degli utenti aziendali e delle business unit e, per contro, le richieste indirizzate al CIO di una maggiore sicurezza delle informazioni aziendali e di una maggiore reattività e orientamento al business e ai clienti da parte del suo dipartimento IT. Combinate questa miscela contraddittoria col fatto che gli utenti aziendali sono spesso a casa propria consumatori “non tradizionali” di tecnologia (e quindi hanno le proprie opinioni) e con l’azione dei fornitori di tecnologia, che cercano di guadagnare sempre maggiore spazio in azienda. Aggiungeteci poi i Chief marketing officer (CMO) che magari vogliono poter acquistare in autonomia soluzioni Web da agenzie specializzate, e il risultato è un ambiente IT continuamente sotto stress e alla ricerca di una qualche “normalizzazione”. E, sperando che questa recessione finisca e che ci sia un tanto auspicato rimbalzo (cosa che fuori dall’Italia è avvenuto da tempo), come potrebbe essere fatto questo nuovo “ambiente normalizzato” che deve fare i conti con tecnologie, come il mobile e il cloud, che passano dallo stato di trend emergenti a diventare parte essenziale della vita dell’azienda?

Regola numero 1: ricordarsi che il back office è un malato che non muore mai…

Alcuni futurologi hanno predetto la scomparsa di alcuni dei principali fornitori IT, i cui complessi sistemi fanno muovere oggi la maggior parte delle transazioni delle grandi aziende. Tuttavia, queste previsioni sottovalutano anni di investimenti che circondano la precedente generazione di sistemi aziendali. Per farla breve, migliaia di sistemi hardware e software che erano stati pensati per avere una vita di al massimo 10 anni si trovano ancora in funzione 30 o 40 anni più tardi, così come la generazione di sistemi ERP installati nel 1990. La realtà è che anche le migliori e più innovative tecnologie non possono sostituire facilmente sistemi che si sono evoluti nel corso dei decenni. Ciò che è invece in forte trasformazione è il modo di estrarre dati da questi sistemi e di interagire con loro. In precedenza, il voler lavorare su sistemi e database complessi comportava una formazione specialistica di alto livello e diversi mesi di esperienza specifica per raggiungere un qualche grado di produttività. Oggi, usando nuovi front-end pensati per il mobile, i quali forniscono un’interazione limitata tramite un’interfaccia semplificata, un qualsiasi utente potrà prendere un telefono o un tablet ed essere quasi immediatamente produttivo. Analogamente, anni di ordini e fatture di vendita elaborati attraverso un ERP In questo momento di grande trasformazione tecnologica sono destinati a mutare anche i ruoli all’interno dell’azienda tradizionale diventeranno risorse preziose non appena sottoposti a nuovi modelli analitici basati su front-end progettati in ottica big data, i quali potranno aiutarci a predire i cicli di vita dei prodotti o delle vendite.

Una nuova prospettiva per i CIO

 I nostri CIO non riesco a prendersi una pausa! Da una parte, ci si aspetta che possano accogliere ogni “capriccio” degli utenti aziendali in nome del nuovo mantra della flessibilità e della necessità di dover essere sempre più “orientati al business”. Dall’altra ci si aspetta che possano integrare in azienda qualsiasi tecnologia che passi per la porta (o, meglio, per la testa di un qualsiasi altro manager dell’azienda), e contemporaneamente rischiano di dover cedere fette del loro potere al CMO e ai Business Unit Manager che vogliono poter scegliere in autonomia le loro soluzioni. Mentre ci avviciniamo al 2020, molte di queste diatribe si risolveranno gradualmente e vedremo i CIO rientrare in genere in uno dei seguenti due campi:

·         Una parte di loro deciderà di limitarsi a presiedere le tecnologie IT, ed eventualmente diventeranno gestori di fornitori esterni di cloud e sicurezza.

·         L’altro campo darà in gran parte in outsourcing le attività di gestione IT e cercherà invece di essere visto in azienda come il “campione della produttività”. Cercherà quindi di mettersi a disposizione degli altri dirigenti nella costruzione di soluzioni rivolte alla clientela. Questi CIO potrebbero magari lavorare un giorno col CMO per produrre un’applicazione smartphone orientata al consumer e poi il giorno dopo aiutare il COO a costruire uno tool basato su tablet per ottimizzare il magazzino.

 In entrambi i casi, la tecnologia diventerà così integrata e prevalente nella vita aziendale che i migliori CIO avranno ampie opportunità di dimostrare il loro valore e di evidenziare l’importanza del loro ruolo. La chiave per sopravvivere a questa transizione consiste nel rimanere flessibili e di vedere i cambiamenti nelle esigenze (e quindi nella spesa) IT come opportunità per avvicinarsi ai clienti e al business, piuttosto che come minacce da tenere sotto controllo.

 2020: la fine delle reti aziendali così come le abbiamo conosciute

 Da molto tempo, il modello standard per la sicurezza informatica e per l’erogazione di servizi IT aziendali è stata la creazione di reti aziendali sicure. E’ stato a lungo pensato che si potesse erigere muri tecnologici intorno all’impresa tramite una serie di robuste porte chiuse e, una volta che qualcosa era passato attraverso quelle porte, questo era poi libero di vagare in modo relativamente indisturbato. Come abbiamo rapidamente imparato, quelle mura vengono oggi violate in modo relativamente semplice e nemmeno i dispositivi e gli utenti all’interno della rete non possono più essere considerati completamente attendibili. Abbiamo quindi visto uno spostamento verso la costruzione di muri di difesa intorno alle applicazioni, il che comporta la necessità di spostare la sicurezza dal livello aziendale a quello della singola soluzione software. La maggior parte delle aziende può infatti accedere ai servizi che vanno dalla posta elettronica al CRM su rete Internet pubblica, e vedremo questa transizione continuare attraverso una sempre maggiore prevalenza in azienda di servizi cloud orientati ai mobile worker. Piuttosto che cercare di gestire i dispositivi, la soluzione consisterà nel proteggere gli ambienti applicativi. Inoltre, spostare la sicurezza lontano dal livello del dispositivo consente agli utenti di lavorare con strumenti di loro scelta. Se il vostro ERP è e accessibile tramite un browser basato su cloud, l’IT non deve preoccuparsi se si sta utilizzando un tablet, un MacBook o un Windows Phone per accedere al servizio.

 In conclusione

 In questa fase di evoluzione, questo è il momento perfetto per i responsabili IT che vorranno ridefinire il loro ruolo e cercare altri alleati al di fuori dei settori tradizionali del back-office, quali l’amministrazione e finanza e le operation. Mentre il continuo cambiamento tecnologico e organizzativo può portare disagio alle persone e rendere vecchi modi di fare presto obsoleti, il nuovo modo di concepire l’IT presenterà interessanti opportunità per gli IT leader che sapranno navigare le nuove tendenze con successo.

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