Abbiamo sviluppato competenze e importanti esperienze nella creazione di siti web ed e-commerce per alcuni dei nostri clienti. E anche nella SEO. Ti va di guardare le parole di apprezzamento che hanno speso per noi? O, ancora meglio, perché non ne parliamo di persona?
Su questo argomento ti proponiamo un articolo che parla di SEO. I social media influiscono sul posizionamento sui motori di ricerca, però non nel modo in cui potreste pensare. L’algoritmo di Google non tiene conto direttamente dell’influenza e delle interazioni sui social media, ma questo non è un motivo per sottovalutare l’importanza dei social media come parte importante di una buona strategia di marketing. Non si tratta di maggiore condivisione sui social media, ma dei risultati ottenuti.
Il semplice fatto di avere un profilo sui social media non influisce affatto sul posizionamento della vostra attività nei risultati dei motori di ricerca. Tutti, in qualsiasi momento, possono creare un profilo sui social media. Secondo i dati rilasciati da Facebook, dal 5.5% all’11.2% dei profili creati in un mese sono profili fittizi/duplicati, e vedendo questi dati è facile capire perché la presenza sui social non sia un fattore di posizionamento.
Questi profili spam non offrono nessun vero valore ed è questo che chiedono i motori di ricerca. L’attività e la condivisione sui social media aumenta la visibilità e i link, e sono questi ultimi che migliorano il posizionamento della vostra attività sui motori di ricerca. Può sembrare facile, però questi sono solo i concetti base … la realtà non è poi cosi facile.
Contenuto contagioso
Perché il contenuto venga condiviso da molti utenti, l’audience deve essere ispirata e motivata a farlo.
L’obiettivo è quello di creare “contenuto contagioso” e potete non crederci ma è provato che funziona.
La formula STEPPS formulata da Jonah Berger “Contagious: Why Things Catch On” sottolinea i passi che le imprese devono considerare nella creazione del loro contenuto.
Il contenuto deve essere:
- Attuale: far sembrare e sentire bene le persone nel condividere con gli altri
- Stimolante: facile da memorizzare
- Emozionante: è più probabile che un tipo di contenuto che fa emozionare venga condiviso di più
- Pubblico: Condividere contenuto contagioso che le persone vogliano imitare. Pubblicate qualcosa che parli da sola.
- Valore pratico: contenuto utile e informativo
- Storie: il tempo ci ha insegnato che è più facile trasmettere una storia. Quindi una storia interessante e raccontata bene farà in modo che le persone parlino di più di voi e del vostro marchio.
Questi sono solo i primi passi di questo lungo cammino. Anche se il vostro contenuto soddisfa tutti i requisiti sopra menzionati, ciò non è garanzia di una campagna di successo.
È possibile creare un video divertente e far ridere le persone, ma se il video non è legato direttamente ai vostri prodotti e servizi difficilmente riuscirà a dare una spinta alle vendite. Un esempio perfetto è la ALS Ice Bucket Challenge nel 2014, una campagna di marketing virale. L’ALS Association è riuscita a raccogliere più di 5.7 milioni di dollari comparati con gli 1.2 milioni raccolti nel 2013. Entro qualche settimana questa campagna ha ricevuto più di 307.000 post su Facebook e Twitter. ALS Association ha attirato più di 100.000 nuovi donatori registrati anche per future campagne.
Quando è utile Google +
Siccome Google ha la propria rete sociale ha senso farne uso per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, giusto? Sì e no.
I post su Google+ si posizionano quasi immediatamente nei risultati delle ricerche per le frasi usate al loro interno, ma solo per le persone che fanno parte della vostra cerchia su Google+. Google+ ha l’opzione +1 che è la funzione “Like” sulle altre reti sociali e ogni vostro contenuto che ha ricevuto +1 apparirà fra i primi risultati delle ricerche effettuate dalle persone appartenenti alla vostra cerchia su Google+. Ad esempio, se John ha Jane nella sua cerchia di Google+, e poi lui da +1 a un post sui cani, allora quella pagina verrà elencata tra i primi risultati quando Jane farà una ricerca sui cani. E in fine, non è che l’attività su Google+ aiuti molto il vostro posizionamento nei risultati degli altri motori di ricerca come Bing o Yahoo.
Come usare i social media per un miglior posizionamento sui motori di ricerca
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